La vigna
I vigneti dell’azienda sorgono sulla collina che dà il nome all’azienda. Filadora, nella tradizione popolare locale è, di tutte le colline che sorgono alle spalle del paese di Mezzomerico, quella riconosciuta come meglio esposta al sole e sulla quale crescono le uve migliori, generose di succo profumato.
La coltivazione delle uve avviene in maniera rispettosa e attenta al territorio, i suoi cicli naturali e l’ambiente circostante. Filadora, da sempre, non fa uso di erbicidi e gli interventi manuali a protezione della vegetazione in vigna e del vino in cantina minimizzano gli interventi con agenti organici o chimici.

Il terreno

L’area di coltivazione si trova a Mezzomerico, paese piemontese ai piedi delle prime colline moreniche lasciate dal ritiro dei ghiacciai preistorici del Monte Rosa circa 150 Milioni di anni fa. Il terreno è argilloso, a reazione prevalentemente acida, ricco di mineralità che si traduce in struttura, corpo e longevità dei vini che vi si producono.
Il clima
Un microclima Pedemontano caratteristico, che risente dell’influenza delle vicine montagne. Le alte pendici delle Alpi proteggono le nostre colline dai venti freddi del Nord , ma assicurano fresche brezze notturne che producono una grande variabilità termica tra il giorno e la notte, preziosa per la piena maturazione delle nostre uve.

I vitigni

Il Nebbiolo è il vitigno d’elezione dell’Alto Piemonte ed è probabilmente il più nobile vitigno rosso italiano, padre di alcuni tra i più prestigiosi vini al mondo. Il Nebbiolo si presta perfettamente alla coltura in queste zone per le sue caratteristiche di resistenza al clima locale, caratterizzato da forti escursioni termiche e per la sua perfetta simbiosi con un terreno ricco di minerali che gli conferiscono una struttura importante e un bouquet ricco e deciso.
La Vespolina è un vitigno autoctono tutto da scoprire e in scoperta, che dona al bicchiere colore acceso e sapori inusuali, piacevolissimamente speziati grazie ad un polifenolo che condivide con il pepe nero.
L’Erbaluce è un vitigno a bacca bianca, già noto ai Romani come Alba lux (Luce dell’aurora) per la luminosità dei sui acini e caratteristico per la spiccata dolcezza e acidità, che si traduce in profumi intensi e fini al naso e freschezza al palato.